Il corteo del pomeriggio è ricco di elementi spettacolari e ha “anima”, creà cioè suggestioni ed emozioni non solo coreografiche ma umane. Bello, pepato, godibile il personaggio della “strega” che lancia la sfida alla parte avversa. Ricco di idee e suggestioni il corteo della sera.
Ricco di potenza coreografica ma inferiore dal punto di vista immaginativo. Anche la sfida, pur recitata con mestiere, risulta più di maniera. Meno felice del corteo della parte avversa.
Colpisce la varietà delle situazioni ricreate, la cura dell’evocazione di certi ambienti, la saporita caratterizzazione di molti personaggi minori, dotati di grande naturalezza. Un pò deboli risultano i protagonisti giovani, considerando anche le ambientazioni dell’impianto drammaturgico.
La realizzazione delle scene è di grande respiro, la recitazione è buona e talvolta eccellente, a tutti i livelli, tanto da parte dei solisti che dei comprimari. La struttura drammaturgica è semplice, ma molto efficace dal punto di vista visivo e spettacolare.
La bellezza del paesaggio è stata ben strutturata.
Eccellente la capacità di utilizzare il corteo e il bando di sfida come occasioni narrative, sciogliendo l’evocazione simbolica in racconto “storico”. Notevole anche l’impegno ad inserire la vicenda individuale (già evocata nelle scene di parte) in un più ampio contesto naturale e cosmico. Qualche perplessità (soprattutto nel corteo serale) invece dell’eccessiva concessione all’affetto, e così pure una certa esasperante drammaticità, non priva di luoghi comuni (diavoli, streghe) e troppo poco incline al sorriso.
Debole, come nelle scene di parte, l’impianto narrativo, affidato a una favoletta difficilmente ascrivibile a un Medioevo in qualche modo reale. Eccellente, per converse, la prorompente allegria dell’insieme e una propensione alla comicità che certamente riflette, in modo non filologico ma forse “vero”, certi atteggiamenti di fondo della società medievale nei confronti della vita e della natura.
Molto ricco e preciso lo spaccato di vita cittadina rievocato dalle scene. Pregevole la capacità di raccontare una storia “reale” (pur se non priva di luoghi comuni) inquadrando i personaggi principali nell’ambiente che li circonda (eccellente la scena di mercato) e affiancandoli di personaggi minori (memorabile il folle). Suggestiva, anche se un pò di maniera, la evacazione del tema del rapporto tra vivi e morti, incrociato e quello dei rapporti familiari e sociali. Apprezzabile la cura dei dettagli (esempio la tintoria) nonostante alcuni punti sfocati (il mercante di panni).
In modo estremamente spettacolare, la “città delle donne” rievocata dalle scene ha saputo restituire alcuni aspetti significativi della vita medievale, a cominciare dallo stesso aspetto della città, delle sue forme fisiche (stupenda la ricostruzione del ciclo di produzione dei mattoni), del rapporto fra spazio interno ed esterno alle mura (oltre il quale virtualmente si svolge l’altra metà della vicenda). Esigno, invece lo spessore narrativo affidato a una storia schematica e favolistica. Debole anche la caratterizzazione dei personaggi e del rapporto donne – uomini, evocato (al di là della geniale intuizione d’insieme) con molti luoghi comuni.
Intonazione: buona
Fusione: buona
Interpretazione: buona
Qualità timbrica: ottima
Dizione: buona
Giudizio: l’interpretazione è corretta e in linea con i criteri di prassi esecutiva della musica vocale del secolo XVI.
Intonazione: buona
Fusione: sufficiente
Interpretazione: buona
Qualità timbrica: sufficiente
Dizione: discreta
Giudizio: il coro evidenzia carenze vistose sul piano della qualità e dell’amalgama vocale.
Intonazione: buona
Fusione: buona
Interpretazione: buona
Qualità timbrica: ottima
Dizione: buona
Giudizio: bene realizzata la ghirlanda delle onomatopee che il brano offre e che hanno permesso al coro di evidenziare una solida impostazione tecnica.
Intonazione: discreta
Fusione: sufficiente
Interpretazione: buona
Qualità timbrica: insufficiente
Dizione: discreta
Giudizio: la disomogeneità vocale (soprani con …………., contralti senza corpo sonoro, tenori falsettanti, bassi intubati) paralizza la resa musicale del brano e ne condiziona il risultato tecnico espressivo.
Intonazione: buona
Fusione: ottima
Interpretazione: buona
Qualità timbrica: ottima
Dizione: ottima
Giudizio: lo spirito del brano è stato colto in tutti i suoi aspetti. Bene la cura dei dettagli ritmici e la precisione nei passaggi dal mezzo binario al ternario.
Intonazione: discreta
Fusione: sufficiente
Interpretazione: discreta
Qualità timbrica: insufficiente
Dizione: discreta
Giudizio: le carenze sul piano della qualità vocale, già sopra evidenziata, sono il principale ostacolo per una migliore resa sul piano …………. e musicale.
Repertorio: discreto
Interpretazione: buona
Giudizio: non sempre gli inserti musicali risultano adeguati, per pertinenza stilista, ai momenti scenografici in cui sono collacati. Anche la resa musicale non è sempre buona.
Repertorio: ottimo
Interpretazione: ottima
Giudizio: la scelta dei brani è pertinente con la situazione scenica in cui sono collocati.
Ottime le soluzioni strumentali adottate.
Salvatore Ascani
Giuseppe Mecatti
Carlo Cianetti Parte de Sopra
Domenico Mariani Parte de Sopra
Simone Marcelli Parte de Sopra
Ennio Dionigi Parte de Sotto
Leonardo Paoletti Parte de Sotto
Moreno Roscini Parte de Sotto
Chiara Paoletti
Lucio Biondi Priore Parte de Sopra
Ferdinando Fabbri Priore Parte de Sotto
Paolo Marcucci Gran Cancellario Parte de Sopra
Delfo Berretti Gran Cancellario Parte de Sotto
Mario Briganti Presidente
Lucio Annibali Vice Presidente
Franco Noccioli Effettivo
Antonio Cristofani Effettivo
Gianfranco Boni Supplente
Carlo Alberto Berretti Supplente
Marcello Piccioni Presidente
Giuseppe Pennacchi
Agostino Aisa
Michele Fiore
Lanfranco Chiavini
Giovanni Zavarella
Mario Tedesco
Paolo Scilipoti
Renato Di Tullio