Ringrazio per aver potuto godere in prima persona di questa unica che supera di gran lunga l’emozione che può dare il teatro e il cinema. Ho lasciato prevalere nel mio giudizio non la mia parte analitica, ma la mia parte più emozionale e sensoriale.
Nei cortei sia del giorno che della notte, capacità nell’uso di effetti scenici dei macchinari. Il corteo di notte mancava di ritmo ma efficaci le danze con coreografia con effetti di stoffe colorate. Si dovrebbe usare la musica come colonna sonora senza prevaricare il dialogo.
Corteo della notte, una rappresentazione di forte impatto emotivo e visivo. Modo di raccontare emozionale e drammatico. Di grande effetto l’uso del fuoco. Corteo di giorno, ricerca difficile nel genere della commedia dell’arte. Imponente la costruzione visiva nella scena del viaggio.
Nelle scene di parte è mancata una regia che desse un ritmo più incalzante anche nei momenti tra una scena e l’altra. L’illuminazione spesso non era centrata sui volti. Molto ben riuscite alcune scene come la caccia, il mercato, alcune ambientazioni. Attori capaci nel rendere reale e vero ciò che interpretano. Da curare e contenere altri piccoli ruoli troppo esuberanti e recitati.
La Parte de Sopra ha un modo di raccontare con scene che si intersecano l’una con l’altra senza un filo narrativo orizzontale con dei protagonisti. Sono stata come con la macchina del tempo ai tempi della peste. Bravi nella regia con scene che si intersecano l’una con l’altra. Con ritmo senza tempi morti senza mai lasciarci fuori dall’emozione, bellissime le scelte scenografiche e architettoniche. Sapiente uso dell’illuminazione, dei scuri e della musica usata come colonna sonora.
Il corteo della notte è una rivisitazione originale del mito di Apollo e Marsia (ben noto nel Medioevo) attraverso il quale vengono proposte in chiave allegorica le contrapposizioni fra natura e intelletto e fra popolo e nobiltà, contrapposizioni che troveranno una fusione armonica nel segno della primavera e della musica.
Il corteo del giorno descrive invece il passaggio da uno stato generale di opaca malattia proveniente da una maledizione diabolica, allo stato di colorata guarigione attraverso la preghiera e le piante officinali note a un monaco.
Soprattutto questo secondo aspetto si fa apprezzare per l’aderenza delle figure svolte nei quadri scenici alla cultura religiosa, medica, astrologica e naturalistica del Medioevo, anche con un’attenzione marcata all’aspetto iconografico. Di particolare impatto è apparso il quadro con i giardini di semplici fatto di piante vere.
Il corteo della notte è consistito in una affascinante descrizione dell’oscurità (la luna nelle sue fasi che corrispondono alle età della vita, le streghe e il noce, i demoni e il fuoco: un uomo del Medioevo sarebbe morto di paura) e della sua sconfitta attraverso le luci della religione, della festa e dell’amore gioioso.
Il corteo del giorno affronta la tematica di malattia e guarigione di un malato itinerante per il mondo (e dunque del mondo stesso), che riceve le cure di medici e che sarà guarito da amore e primavera.
Le scene dei quattro elementi della natura, soprattutto la terra e l’acqua, appaiono di grande efficacia. L’elemento comico è però affidato alla figura dei tronfi medici accademici incapaci, che sono personaggi di età moderna.
Storia di un amore coniugale contornato dalle vicende collaterali di una città vivace, sanguigna e in febbrile attesa del Calendimaggio. Le scene della Magnifica Parte de Sotto si fanno apprezzare per il forte coinvolgimento emotivo e sensoriale che sono state in grado di sollecitare.
Particolarmente efficaci appaiono la scena dei cavalli che muovono verso il buio (allegoria della morte del protagonista), la scena del mercato e la scena finale dentro San Francesco. Dal punto di vista dell’aderenza storica alla cultura e società medievali, sono stati svolti in modo equilibrato il tema delle differenze di genere, tanto nel rapporto tra uomo e donna (per esempio i luoghi frequentabili a seconda del sesso di appartenenza), quanto nella limitata, ma pur presente, autonomia della donna: notevolli in questo senso appaiono i personaggi di Melisenda, la moglie del podestà, e di Rubina, proprietaria di bottega che ricorda da vicino Christine de Pizan.
Inoltre, appaiono stimolanti la raffinata ricerca sui testi e l’uso del tema della «beffa collettiva» (tipico della novellistica tre-quattrocentesca).
Le scene della Nobilissima Parte de Sopra hanno narrato, con buona corrispondenza con la cultura medievale, una storia esistenziale di morte (la peste) e rinascita (gli anni successivi alla peste), con toni che, pur non escludendo la farsa (che anzi viene proposta in contrapppunto rispetto alle scene drammatiche), tendono però piuttosto all’intimità e alla malinconia, nel segno della coscienza profonda della caducità della vita umana.
In tal modo le scene, con capacità evocativa, hanno gettato un ponte tra il nostro essere di allora e il nostro essere di oggi. Fra gli ipotesti medievali si nota l’uso della cronachistica (soprattutto la Cronica di Matteo Villani) e lo sfruttamento di alcuni topoi narrativi ben presenti nella cultura medievale (come la storia dell’amante messo alla prova), mentre risalta per la cura la descrizione dei rapporti sociali e familiari, soprattutto quello padre-figlia. Fra le scene che restano più impresse, vi sono certamente quella iniziale, quella successiva della peste e quella della promessa di matrimonio.
Intonazione: buona
Fusione: molto buona, suono un po’ vibrato
Interpretazione: buona, con molta energia
Qualità timbrica: buona
Dizione: da migliorare, ma buona
Giudizio: buona l’energia dell’esecuzione anche se a volte si potrebbero ricercare maggiori sfumature
Intonazione: buona
Fusione: buona, a volte si perde un po’ il suono
Interpretazione: buona, molto musicale
Qualità timbrica: buona la sezione femminile, più incerta quella dei cantori maschili
Dizione: discreta
Giudizio: brano un po’ troppo lento anche se ricercata l’adesione al testo, in alcune pause si perde la tensione.
Intonazione: molto buona
Fusione: buona
Interpretazione: curata ed efficace
Qualità timbrica: buona
Dizione: attenta e precisa
Giudizio: Il brano nella sua semplicità è ben eseguito e interpretato in modo corretto
Intonazione: molto buona
Fusione: la difficoltà e la suddivisione non facilità la fusione
Interpretazione: discreta
Qualità timbrica: discreta
Dizione: discreta
Giudizio: il brano, pur eseguito in modo corretto non fa comprendere il testo e il senso del brano
Intonazione: buona
Fusione: molto buona
Interpretazione: efficace e curata
Qualità timbrica: ottime le scelte di colore
Dizione: apprezzabile
Giudizio: il brano di una certa difficoltà è eseguito con cura e buon controllo del suono e delle fasi polifoniche
Intonazione: buona la prima parte, poi si perde un po’
Fusione: molto buona
Interpretazione: piacevole anche se l’ultima pagina perde energia
Qualità timbrica: molto buona
Dizione: buona
Giudizio: ottima scelta adeguata alle qualità e possibilità del coro. Il finale è troppo rallentato nell’ultima pagina
Repertorio: Nella scena, splendide e ben curate le parti vocali, mentre quelle strumentali erano un po’ messe da parte da una storia intima. Molto bella e ben eseguita la musica delle sfilate e dei cortei.
Interpretazione: I singoli strumentisti sono assai bravi e sempre grande evidenza e qualità ha la parte vocale, solistica e/o corale.
Giudizio: Ottima la scelta di segnalare in forma scritta tutte le fonti e i titoli dei brani eseguiti in modo molto accurato e fedele all’epoca.
Repertorio: Molto belli gli inserimenti musicali della scena, adeguati e molto presenti. Solo qualche appunto sull’utilizzo del libro ad ogni singolo monaco nella processione verso San Rufino.
Interpretazione: Molto buona e alta la qualità di alcuni strumentisti. Ottima e appassionata la presenza delle percussioni, in special modo dei tamburini.
Giudizio: Nella sfilata del giorno si è notato un cambio di numero di esecutori che ha reso differente l’impatto timbrico del gruppo.
Claudio Ricci Sindaco di Assisi
Paolo Scilipoti
Gianfranco Chiappini
Giuliano Maglie
Maurizio Sensi Parte de Sopra
Francesca Menichelli Parte de Sopra
Antonella Brunacci Parte de Sotto
Francesco Zucchi Parte de Sotto
Rino Ciavaglia
Mariella Rossi
Sandro Brunozzi Ente Calendimaggio
Donatella Casciarri Parte de Sopra
Enrico Perini Parte de Sotto
Valeria Pecetta Priore Parte de Sopra
Stefano Venarucci Gran Cancellario Parte de Sopra
Massimiliano Della Vedova Priore Parte de Sotto
Diego Tardioli Gran Cancellario Parte de Sotto
Giuseppe Marini
Tosca Molini Presidente
Gianluca Laudenzi Vice Presidente
Luigi Rossetti Effettivo Parte de Sopra
Giuseppe Di Biagio Effettivo Parte de Sotto
Antonello Fagotti Presidente
Carlo Roberti Effettivo Parte de Sopra
Michele Fiore Effettivo Parte de Sotto
Sara Caponi
Mario Tedesco
Paolo Scilipoti
Claudio Menichelli
Giammario Baldoni
Giuseppe Bertoldi